8 novembre 2021
Il Venezia, nella sua storia, aveva sconfitto la Roma solo tre volte nella sua storia, l'ultima nel febbraio 1999, durante quelli che furono i leggendari sei mesi di permanenza di Álvaro Recoba in laguna. Per risalire invece alle altre due occasioni in cui gli arancioneroverdi hanno sconfitto la squadra della Capitale dobbiamo arrivare sino al 1950, e poi addirittura al 1940.
Non era semplice portare a casa i 3 punti contro la squadra allenata da José Mourinho, ma il Venezia domenica pomeriggio ci è riuscito, portando a termine una meravigliosa rimonta, cha ha visto la squadra di Paolo Zanetti mettere a segno due gol nel secondo tempo, trasformando così uno svantaggio di una rete in un'emozionante vittoria in rimonta per 3-2, un risultato storico che la città e i tifosi sicuramente ricorderanno negli anni a venire.
Il Venezia ha iniziato con il botto, passando in vantaggio dopo tre minuti dall’inizio del match. Da un calcio di punizione sulla trequarti Mattia Aramu ha disegnato con il suo educato sinistro un pallone che Mattia Caldara ha insaccato con un gesto atletico degno dei migliori centravanti.
Invece di chiudersi per proteggere il vantaggio come la caratura dell’avversario avrebbe potuto suggerire, il Venezia ha continuato a proporre il suo gioco in maniera audace e costruttiva, dando vita ad un match aperto in cui le occasioni si sono susseguite in capo ad entrambe le formazioni.
Al 26', il numero 9 giallorosso, l’ex Chelsea Tammy Abraham, ha battuto a rete da posizione defilata sulla destra dell’area di rigore con un fendente che ha colpito il montante. La ribattuta è poi finita sui piedi di Stephan El Shaarawy che, quasi a colpo sicuro ha calciato in porta, senza fare i conti però con l’arrivo del terzino destro lagunare Pasquale Mazzocchi, che si è prodigato in un grande intervento difensivo andando a disinnescare la conclusione del fantasista giallorosso.
Al 35', David Okereke, dopo aver saltato di slancio il difensore della Roma Gianluca Mancini sulla sinistra, si è trovato a tu per tu con il portiere, ma il suo tiro a giro sul palo lontano termina di poco a lato. Pochi istanti dopo, una buona combinazione di gioco nei pressi dell’area di rigore ha portato Sofian Kiyine alla conlusione, ma l’estremo difensore della Roma si è fatto trovare pronto.
Per la prima volta in questa stagione, il manager del Venezia Paolo Zanetti ha schierato la squadra con 4-3-2-1, una scelta dettata oltre che dall’assenza di Johnsen da quello che è stato un oculato studio dell’avversario, e che si è rivelata vincente.
Il disegno tattico voluto da Paolo Zanetti ha visto un centrocampo a tre formato da Gianluca Busio, Ethan Ampadu e Domen Črnigoj, i quali hanno garantito energia e fisicità, permettendo di liberare la creatività del duo di trequartisti composto da Aramu e Kiyine che agiva davanti a loro e che ha aiutato la squadra nel possesso di palla negli ultimi trenta metri. Come terminale d’attacco Zanetti ha preferito Okereke a Thomas Henry, una scelta che si è rivelata propedeutica nell’impensierire costantemente la difesa avversaria, allungandola e creando spazi per gli inserimenti dei fantasisti della squadra di casa.
Ma nonostante il gioco brillante che era andato a costruire sino a quel momento, il Venezia va a rimpiangere le occasioni mancate quando la Roma poco prima dell’intervallo pareggia.
Al 43', Abraham riceve un cross dalla fascia sinistra e, facendo valere i suoi centimetri, riesce a fare sponda per Lorenzo Pellegrini, mettendolo davanti alla porta. Il capitano giallorosso però non riesce ad infilare Romero che effettua un grande intervento. Sulla ribattuta la palla finisce però sui piedi del nazionale uzbeko Eldor Shomurodov che non sbaglia il tap in e mette in rete il gol del pareggio romanista.
Poco prima dell'intervallo la Roma passa addirittura in vantaggio. Il cross arriva sempre dalla fascia sinistra e questa volta ad insaccare è direttamente Abraham, costringendo il Venezia a dover sfruttare l’intervallo per riorganizzarsi.
La squadra lagunare rientra in campo con una sola sostituzione: Zanetti sceglie di cambiare Črnigoj con Arnór Sigurðsson, per un Venezia se possibile ancor maggiormente a trazione anteriore. La Roma però continua ad attaccare, costringendo prima Romero ad un'importante parata su El Shaarawy, e poi il terzino sinistro Ridgeciano Haps ad un salvataggio acrobatico sulla linea di porta, con il VAR a mostrare come la palla non sia entrata solo per una questione di centimetri. Il Venezia non solo ha resistito all’onda d’urto romanista, ma ha a sua volta continuato a macinare gioco, riuscendo alla fine a concretizzare e ad agguantare il pareggio.
Al 65', il centrocampista della Roma Bryan Cristante ha atterrato Mattia Caldara in area di rigore, costringendo il direttore di gara ad assegnare il penalty alla squadra di Zanetti. Dagli undici metri si presenta Mattia Aramu, che batte Rui Patrício e segna il gol del pareggio.
Con questo gol, il quarto della stagione, Mattia Aramu diventa il primo giocatore del Venezia a segnare in quattro partite consecutive casalinghe in Serie A dai tempi del leggendario Álvaro Recoba, a segno contro Roma, Perugia, Udinese e Fiorentina nel febbraio-marzo 1999.
La Roma per poco non torna in vantaggio quando Abraham viene messo in condizione di battere a rete da Pellegrini, ma Sergio Romero in uscita ferma il giocatore inglese.
Poco dopo, Zanetti è autore di un’altra mossa intelligente: mette in campo il capitano Marco Modolo come terzo difensore centrale passando ad 3-4-2-1, garantendo così una maggior copertura in fase difensiva con cinque difensori, senza però rinunciare alla spinta di Haps e Mazzocchi durante quella offensiva.
L’ingresso di Modolo non solo si è rivelato importante nell’ottica del match, ma lo era anche a livello simbolico e personale per il giocatore che debuttava in Serie A sei anni dopo essersi unito al Club quando ancora militava in Serie D. Ceccaroni all’ingresso del difensore trentaduenne ha offerto al capitano la sua fascia, ma Modolo ha voluto che fosse Ceccaroni a continuare ad indossarla.
Quattro minuti dopo, la rimonta del Venezia si è andata a completare.
Okereke viene lanciato in porta da Ampadu ed infila brillantemente Rui Patrício con una conclusione mancina.
Il Venezia va poi addirittura vicino al quarto gol in tre occasioni, come nel caso della traversa di Henry, ma il match si chiude sul 3-2, consentendo alla formazione di Paolo Zanetti di portarsi a casa una vittoria storica.
Dopo la pausa per le nazionali, il Venezia tornerà in campo il 21 Novembre per la Giornata 13 del campionato di Serie A 2021/22 nella trasferta di Bologna.
Venezia 3-2 Roma
Marcatori: Caldara 3’, Shomurdov 43’, Abraham 45+2’, Aramu 65’ (P), Okereke 74’
Venezia(4-3-2-1): Romero, Mazzocchi (Ebuehi 77’), Caldara, Ceccaroni, Haps, Črnigoj (Sigurðsson 46’), Ampadu, Busio, Aramu (Tessmann 77’), Kiyine (Modolo 70’), Okereke (Henry 89’)
In panchina: Mäenpää, Molinaro, Forte, Heymans, Bjarkason, Peretz, Svoboda
Mister: Paolo Zanetti
Roma (3-4-1-2): Patrício, Mancini, Kumbulla (Pérez 66’), Ibañez, Karsdorp (Zalewski 83’), Cristante, Veretout, El Shaarawy (Zaniolo 77’), Pellegrini, Shomurodov (Mayoral 83’), Abraham
In panchina: Villar, Reynolds, Diawara, Boer, Afena-Gyan, Tripi, Mkhitaryan, Fuzato
Mister: José Mourinho