Le dichiarazioni del presidente Niederauer

23 maggio 2022

Al termine del campionato di Serie A 2021/2022, il presidente del Venezia Duncan Niederauer ha commentato la stagione appena conclusasi ed ha parlato di quelli che sono gli obiettivi del club per il prossimo futuro:

Il Presidente del Venezia Duncan Niederauer:

“L'anno scorso è stato magico: siamo stati davvero molto bravi a conquistare la promozione, e forse anche un po' fortunati. Quest'anno ci siamo trovati proiettati in una realtà completamente diversa quale la Serie A, e qui il nostro percorso ha visto tre fasi: un buon inizio, un periodo molto difficile nella seconda parte della stagione, ed un finale in cui siamo migliorati.

Abbiamo perso molte partite nel finale, siamo incorsi in una dura sconfitta contro il Verona, poi il cartellino rosso ad Ampadu contro la Salernitana, e la stessa beffa della partita rinviata sempre con i campani: vincendo anche solo una di queste partite forse ci saremmo salvati.

Abbiamo conquistato 4 punti con Roma, Empoli e Torino, 6 con il Bologna, 3 con la Fiorentina, e la caratura di queste squadre dovrebbe bastare a dire che possiamo essere competitivi a questo livello. Il vero problema è stato non riuscire a conquistare quasi nessun punto con le formazioni nostre dirette avversarie nella parte bassa della classifica.

Ci sono mancate alcune cose: l’esperienza, ad esempio, talvolta la grinta, e forse abbiamo perso parte dell'unità che avevamo la scorsa stagione. Ad essere onesto, io stesso ho commesso degli errori: avrei forse potuto cambiare prima l'allenatore; non sono stato abbastanza presente, e per tal ragione probabilmente ho deluso la squadra e lo staff che necessitavano maggiormente di un punto di riferimento. Inoltre, non sempre abbiamo saputo gestire le avversità nel modo giusto.

Abbiamo costruito la rosa in entrambi gli anni nello stesso modo in cui lo abbiamo fatto nelle stagioni precedenti. L'anno scorso le decisioni sono state prese in gruppo, e siamo stati felici di lasciare che Collauto e Poggi se ne prendessero i meriti pubblicamente. Capisco che, viste le nostre prestazioni di quest'anno, sia stato difficile per chi, come Mattia e Paolo, è vicino alla città gestire la delusione e la pressione della piazza. Sono anche consapevole del fatto che i tifosi sono arrabbiati con me, e capisco anche che non posso rendere tutti felici.

Gli striscioni e i cori degli ultimi giorni a mio parere non sono stati giusti, ma sono del parere che ognuno abbia diritto alla propria opinione: preferisco che i tifosi di questo club siano appassionati, piuttosto che apatici. Cercherò comunque sicuramente di trovare un modo per avere un rapporto migliore e più sano con la nostra tifoseria locale.

Il mercato di gennaio è stato difficile: abbiamo cercato di migliorare la squadra, ma l'allenatore non ha fatto giocare la maggior parte dei giocatori che abbiamo portato qui. Sono state delle sue scelte, di cui non entro nel merito.

Per quanto riguarda i giocatori che sono andati via, Forte ha richiesto in prima persona il trasferimento per avere la possibilità di giocare e di aiutare il Benevento. Noi lo abbiamo accontentato e tutti erano d'accordo. Sono tutt’ora vicino a Francesco e parlo spesso con lui. Certamente ci è mancato il suo spirito nella seconda parte della stagione, ma aveva un’opportunità di giocare, e noi siamo stati felici di assecondarlo.

Per ciò che concerne invece Mazzocchi, lui e il suo agente avevano chiesto di andare via sia a gennaio 2021, così come a luglio 2021 e gennaio 2022. Io adoro Pako, era un giocatore importante e avevamo parlato di un prolungamento, ma non siamo riusciti a trovare un accordo. Anche in questo caso, la mancanza del suo apporto si è fatta sentire.

La maggior parte di queste decisioni, se non tutte, sono state prese come gruppo, riguardavano tutti noi, compreso l’allenatore. Il mercato di gennaio richiede per sua natura una velocità di azione maggiore rispetto alla finestra estiva, ma insinuare che le decisioni siano state prese unilateralmente da qualcuno è falso.

Se comunque c'è una colpa da attribuire, questa deve essere attribuita solo a me. Sono io ad aver elaborato questa metodologia, quindi se è fallita, sono io il responsabile. Poggi non è singolarmente responsabile, così come non lo è Collauto, né Menta.

Per quanto riguarda i cambiamenti avvenuti, ho sempre apprezzato Paolo Zanetti sia come allenatore che come uomo. Non avrei voluto mandarlo via, ma la scelta è stata necessaria per farmi capire alla fine della stagione come i nostri giocatori avrebbero reagito al cambiamento. Spero che molti di loro siano con noi la prossima stagione, perché vogliamo avere una squadra competitiva per provare a tornare subito in Serie A.

Per quanto riguarda Collauto, credo sinceramente che Mattia troverà un ruolo più in linea con quello che vuole e soprattutto che merita, forse in una società in cui l’area sportiva è strutturata in maniera più tradizionale. Avrà sicuramente successo in questo ruolo, ma credo che debba lavorare in un club in cui possa essere l'unico a prendere decisioni sul piano sportivo, una dinamica che qui non può verificarsi.

Voglio anche chiarire subito che Alex Menta non sarà il direttore sportivo. Il suo ruolo è quello di individuare i giocatori che riteniamo adatti a questo club, e poi la dirigenza sportiva, che non è ancora stata definita, deciderà insieme a lui quali di questi giocatori dovranno unirsi a noi.

Infine, per quanto riguarda Poggi, sono triste che Paolo se ne vada: tutti gli abbiamo chiesto di restare, nonostante il mancato rinnovo di Collauto, ma ha deciso di rassegnare le dimissioni. È una brava persona, ha fatto una scelta e io la rispetto.

In sintesi, la stagione è stata una delusione, ma tutti abbiamo imparato molto. Abbiamo fatto molto insieme, anche se in questo momento può non sembrare così. Ora guardiamo avanti: ci sono piani importanti per il futuro. Lavoreremo per individuare al più presto un nuovo allenatore, sapendo che in situazioni come queste le voci volano. Comunicherò la nostra decisione quando questa sarà stata presa.

Per quanto riguarda la squadra, spero che il maggior numero possibile dei giocatori possa rimanere. Come ho detto, abbiamo intenzione di costruire una squadra che possa tornare subito in Serie A e rimanerci, e questo l'ho comunicato ai giocatori. Questa settimana ho avuto un incontro faccia a faccia con parecchi di loro per discutere del nostro futuro, e molti vogliono restare qui. Il nucleo c'è, quindi se sapremo investire in modo oculato il paracadute e gli eventuali proventi del mercato estivo, ci sono molte ragioni per essere ottimisti. Il nostro lavoro di costruzione del roster è ovviamente iniziato, e saremo il più trasparenti possibile al riguardo man mano che andremo avanti.

Infine, vorrei dedicare qualche minuto al progetto nel suo complesso. Non si tratta solo di Serie A o Serie B, si tratta di un progetto e di un impegno a lungo termine. C’è molto di cui essere già orgogliosi: la Serie A arrivata dopo vent’anni; il rinnovo dello stadio che ha migliorato l’esperienza dei tifosi; il centro sportivo innovativo che stiamo costruendo al Taliercio, fra i migliori in Italia, una struttura degna della Serie A dove tutta la famiglia Venezia sarà insieme, chi lavora, chi gioca, così come i tifosi che verranno a supportare il club; un settore giovanile su cui abbiamo investito molto; un team femminile per la prima volta nella storia del club; sino ad arrivare ad una academy all’avanguardia. C’è dunque molto a cui guardare con ottimismo, nonostante le emozioni che tutti proviamo in questo momento".