26 giugno 2025
Aprile – Settembre 2025 | Venezia e la sua laguna
All’imbarcadero di Sant’Elena, vicino allo Stadio Penzo, basta volgere lo sguardo verso la laguna per scoprire un mondo sommerso: silenzioso, ma pieno di vita. Dal fondale emergono tentacoli sottili, marroni, che ondeggiano nell'acqua. Sembrano spighe di grano, ma sono colonie di Sargasso, un’alga arrivata in laguna negli anni ’80. Seguendo il margine di pietra d’Istria, là dove il canale diventa scalino d'approdo, si apre una distesa verde brillante. Non è erba: è Ulva, un’alga autoctona che abita queste acque basse tutto l’anno. Cresce in silenzio, nutrita dalla luce, seguendo il ritmo delle maree.
In questa laguna, dove la terra e l’acqua si incontrano senza mai separarsi davvero, anche i fondali si trasformano in giardini. Ma se questi sono i giardini della città, chi se ne prende cura? Come possiamo imparare a farlo noi, abitanti o visitatori/trici, osservatori/trici di questo equilibrio fragile e prezioso? E quali sinergie possiamo pensare fra i suoli sommersi, spesso ignorati, e i giardini e suoli emersi, così necessari e rari in una città anfibia come Venezia?
Da queste domande nasce la quarta edizione di "Tavole Conviviali", un progetto di ricerca sul campo di TBA21–Academy a Ocean Space dedicato ai legami tra cibo ed ecologia e al modo in cui questi influenzano i corpi idrici, curato da Chiara Famengo in collaborazione con Barena Bianca e TOCIA!, e reso possibile grazie alla campagna di lancio della Terza Maglia 24/25 “Flow Together”.
Tra aprile e settembre 2025, il progetto esplora la creazione di giardini lagunari: spazi vivi che intrecciano mondi sommersi con le tradizioni di coltivazione, cucina e abitazione della Venezia di ieri e di oggi. Non metafore, ma incontri materiali: zone di cura e interdipendenza.
Il progetto
Il cuore del progetto prende forma all’interno di antichi vieri – grandi cassoni in legno, ancora oggi utilizzati per l’allevamento delle moeche, piccoli granchi simbolo della tradizione acquacolturale veneziana. Proprio in questi contenitori nasceranno giardini mobili, alimentati da un compost marino: un’amalgama viva di alghe, conchiglie, sedimenti e terra. Questo materiale viene raccolto nel corso di tre attivazioni pubbliche collettive, che intrecciano pratiche partecipative, saperi locali e memoria ecologica.
In aprile, insieme al biologo marino Bruno La Rocca, è iniziata la raccolta delle alghe. Durante la camminata, ogni specie incontrata è stata riconosciuta, nominata e raccontata: un gesto per restituire voce a questi organismi sommersi, spesso invisibili, e riportarli al centro dell’immaginario collettivo.
A giugno, la visita al Casone di Valle Millecampi ha offerto l’occasione di incontrare il pescatore Devy Chinazzi e scoprire i suoi giardini sommersi di vongole. Tra tecniche antiche e minacce future, sono stati raccolti gusci e storie: testimonianze vive della complessità della laguna e dei suoi delicati equilibri.
A luglio, l’ultima attivazione prenderà la forma di un laboratorio di ricamo collettivo guidato da Emi Bio Design. Alghe, gusci e altri elementi lagunari verranno intrecciati per creare la tovaglia di Tavole Conviviali: un’opera corale, un nuovo rito per la laguna. Qui, i vieri verranno finalmente attivati e il compost prenderà forma, strato dopo strato, alga dopo vongola.
Accanto ai vieri, in questi stessi mesi, sarà creato un essiccatoio: una struttura leggera, ispirata alle reti dei pescatori lasciate ad asciugare al sole. In questo spazio – immerso nel paesaggio delle barene naturali attorno al Lazzaretto Nuovo, isola gestita dalle associazioni Ekos Club e Archeoclub di Venezia – alghe come l’Undaria pinnatifida (wakame) e il Sargassum muticum (sargasso) verranno curate, lasciate al vento e al sole, per poi essere integrate nel compost in un gesto concreto di rigenerazione. Le alghe, come il sargasso, proliferano in laguna anche a causa dell’eccesso di fertilizzanti provenienti dalla terraferma. Raccoglierle e restituirle alla terra significa chiudere un ciclo di trasformazione: riportare i nutrienti dove possono tornare a generare vita.
Prossime attivazioni pubbliche e sagra dell’alga
Il programma si concluderà a settembre, con due importanti appuntamenti.
Dal 6 al 20 settembre l’essiccatoio di alghe sarà esposto al Lazzaretto Nuovo, sede dell’Ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani, e parte delle visite guidate su prenotazione. Un’occasione per avvicinarsi al processo di essiccazione e scoprire le storie che lo attraversano.
Il 27 settembre si celebrerà Tavole Conviviali in campo: la sagra dell’alga a Ocean Space, in cui verranno presentati ufficialmente i giardini lagunari. Durante la giornata, nel compost, saranno piantate erbe medicinali della tradizione lagunare come rosmarino, alloro, artemisia. Ricordo di orti oggi scomparsi, memoria di un tempo in cui la città si prendeva cura delle sue piante, e le piante si prendevano cura della città. La sagra sarà una festa, un gesto di restituzione aperto a tutta la comunità veneziana, un momento partecipativo e conviviale: tra degustazioni ispirate ai sapori della laguna e occasioni di scambio, la città celebrerà il ritorno dei mondi sommersi nel suo tessuto urbano.
Al termine del programma, i due giardini marini saranno donati a realtà impegnate nella loro cura e valorizzazione. Uno verrà affidato all’associazione VERAS (Vignole Energia Rinnovabile Agricoltura Sana), che lo utilizzerà per attività educative, in particolare con bambini/e. L’altro sarà custodito dalla comunità di Laguna nel Bicchiere, che continuerà a coltivare il legame vivo tra acqua e terra nel quartiere di Sant’Elena.
Maggiori Info / Contatti
Tavole Conviviali: paesaggi in movimento, è la quarta edizione del programma di ricerca sul campo di TBA21–Academy a Ocean Space, dedicato all’alimentazione e all’ecologia.
Curato da Chiara Famengo in collaborazione con Barena Bianca e TOCIA!
Supportato dalla campagna Flow Together del Venezia FC.