Club / Storia

Storia

Calcio "sull'acqua."

Il Venezia Football Club è stato originariamente fondato nel 1907. Dopo la fusione con il Club della “terraferma” veneziana, Ac Mestre, nel 1987, i colori del club cambiano dal tradizionale nero-verde all’attuale arancio-nero-verde.

Lo stadio di casa del Venezia FC è lo Stadio Pier Luigi Penzo, che si trova sull'isola di Sant’Elena, adiacente alla sede della Biennale di Venezia. E’ il secondo stadio di calcio più antico d'Italia, dopo lo Stadio Luigi Ferraris di Genova.

Il club ha trascorso gran parte della sua storia nelle prime due divisioni italiane. Il suo risultato più significativo è la vittoria della Coppa Italia nella stagione sportiva 1940/41.

I Primi Anni
+

Il Venezia FC nasce il 14 dicembre 1907 a Venezia dalla fusione delle sezioni calcistiche di due società sportive venete: la Società Ginnastica Marziale e la Costantino Reyer. La società calcistica nasce presso il ristorante “Da Nane in Corte dell’Orso” nei pressi di Campo San Bortolomeo. Tra i fondatori c’erano il primo presidente Davide Fano, il primo allenatore e capitano Walter Aemisseger, proveniente dal club svizzero FC Winterthur, Guido Battisti, Antonio Borella, Gerardo Bortoletti, Aldo Federici, Pietro Golzio, Silvio Lorenzetti, Pietro Piccoli, Primo Pitteri, Alessandro Santi, Marcello Santi, Luigi Vianello, Pietro Visintin e Mario Vivante.

Nei primi anni le partite del club si giocavano nella pineta di Sant’Elena contro le squadre venete di Padova, Verona e Vicenza, oltre che contro gli equipaggi delle navi in arrivo al porto di Venezia. La prima partita del Venezia si gioca il 22 dicembre 1907 contro il Vicenza, con il risultato finale di 1-1. Il 7 settembre 1913 fu inaugurato il Campo Sportivo Comunale di Sant’Elena, lo stadio veneziano sull'isola di Sant'Elena, poi chiamato Stadio Pier Luigi Penzo, con tanto di tribuna coperta per più di 500 spettatori. Il Venezia perse il match inaugurale contro il Genoa per 0-7.

Nel 1938/39, il Venezia ottiene la promozione in Serie A, sconfiggendo l'Atalanta a Bergamo per 0-1 all'ultima giornata della stagione, arrivando così a pari punti con i bergamaschi ed avendo la meglio grazie alla differenza reti. Il gol della vittoria, davanti a 5.000 tifosi veneziani, viene realizzato da Francesco Pernigo che resta il capocannoniere di tutti i tempi del Venezia con 70 reti. L'ascesa del Venezia in Serie porta ad una nuova ristrutturazione dello Stadio Pier Luigi Penzo, con una capacità aumentata da 10.000 a 22.000 posti dopo l'ampliamento delle tribune esistenti.

L'Era D'Oro
+

Con il ritorno in Serie A dopo 12 anni di assenza, la squadra viene rinforzata con l'arrivo di alcuni giocatori tra cui Luigi Busidoni, Silvio Di Gennaro, Sergio Stefanini e soprattutto, Valentino Mazzola. Mazzola si trovava a Venezia per svolgere il servizio militare e dopo essersi messo in mostra giocando con la rappresentativa dell'esercito in Campo dei Bacini, il Venezia lo acquista dall'Alfa Romeo Milano, club di Serie C dopo avergli fatto fare un provino. Nella stagione 1939/40 il Venezia raggiunge il decimo posto in classifica in Serie A - impreziosito dalla vittoria con i futuri campioni dell'Ambrosiana Inter - ponendo le basi per le due stagioni di maggior successo nella storia del club.

Nel 1940 il Venezia assume come allenatore Giovanni Battista Rebuffo e rafforza ulteriormente la rosa con l'arrivo di Ezio Loik dal Milan, che a Venezia avrebbe fatto coppia con Valentino Mazzola. Pur terminando la stagione 1940/41 al dodicesimo posto, il Venezia vince la Coppa Italia, ad oggi il trofeo più prestigioso conquistato dal club. Il Venezia sconfigge l'MU Borzacchini ai sedicesimi di finale, l'Udinese agli ottavi di finale, il Bologna ai quarti e la S.S. Lazio in semifinale, incontrando poi l'A.S. Roma in finale. Dopo un 3-3 a Roma, il Venezia vince la gara di ritorno allo Stadio Penzo, 1-0, su un gol di Loik.

Dopo aver vinto la Coppa Italia, il Venezia inizia la stagione con l'obiettivo scudetto. Nella stagione di Serie A 1941/42, il duo Ezio Loik - Valentino Mazzola è eccezionale, mentre Francesco Pernigo segna 12 gol in campionato. Nella partita decisiva contro la Roma, il Venezia perde per 1-0 al Penzo dopo aver sbagliato un rigore. La Roma vince il campionato con 42 punti, con il Torino secondo con 39 punti e il Venezia terzo con 38 punti. Il terzo posto resta il miglior risultato di sempre del Venezia in Serie A. Nella Coppa Italia della stessa stagione, il Venezia supera il Torino ai sedicesimi, il Pisa agli ottavi e il Bologna ai quarti, ma perde contro l'AC Milan in semifinale, 2-1.

Il Dopoguerra
+

Dopo la seconda guerra mondiale, il calcio nazionale italiano riprese nel 1945/46. La Serie A fu ripristinata la stagione successiva e il Venezia retrocesse in Serie B, con Arnaldo Bennati che lasciò la presidenza. Dopo il punto più alto della storia del club, inizia un periodo di incertezza. Nonostante la promozione in Serie A nel 1948/49, il Venezia, in difficoltà finanziarie, retrocede subito in Serie B. Nel 1951/52, il Venezia retrocede in Serie C, dove trascorre quattro stagioni prima di riconquistare la promozione in Serie B nel 1956/57.

Nel 1960/61 l'imprenditore Anacleto Ligabue assume la carica di commissario straordinario del club e richiama in panchina Carlo Alberto Quario. Una mossa vincente, visto che il Venezia arriva primo nella classifica della Serie B e torna in Serie A dopo un'assenza di 11 anni. Facevano parte della squadra che ha conquistato la promozione il giovane veneziano Gianni Rossi più i nuovi arrivati Virginio De Paoli, Sergio Frascoli, Gianni Grossi e l'attaccante Luigi Raffin, capace di segnare 17 gol durante la stagione. Il trionfo viene celebrato con un corteo di gondole che scorta la Serenissima, la tradizionale imbarcazione veneziana, che trasporta i giocatori dallo Stadio Penzo a Piazza San Marco.

Al ritorno del Venezia in Serie A nel 1961/62, il Conte Giovanni Volpi di Misurata diviene presidente del club, con Anacleto Ligabue ed Enrico Linetti come suoi vice. Il Venezia costruisce una squadra di tutto rispetto, vince in campionato contro Juventus e Milan e conquista il dodicesimo posto in classifica. Ma la stagione successiva il Venezia retrocede nuovamente. Al termine della stagione vi sono numerose partenze, tra cui quella dell'allenatore Carlo Alberto Quario e dell'attaccante Gino Raffin, che nelle tre stagioni precedenti aveva segnato 39 reti. Dopo tre stagioni in Serie B, il Venezia ha riconquista la promozione in Serie A, ma sarebbe retrocessa direttamente in Serie B la stagione successiva, per poi non rivedere la massima serie per più di 30 anni.

Unione e Ritorno in Serie A
+

Dopo la retrocessione dalla Serie B nel 1968, il Venezia rimane nelle categorie inferiori per tutti gli anni ’80, cadendo fino alla Serie D. Nel 1986, l’imprenditore friulano Maurizio Zamparini acquista il club, conducendolo ad un periodo di rinascita. Il 26 giugno 1987, Zamparini unisce il Venezia con il club della vicina terraferma A.C. Mestre, dando vita ai colori arancioneroverdi. Nella stagione 1987/88, il Venezia conquista la promozione in Serie C1, ritornando in terza divisione per la prima volta dal 1976/77. La squadra può contare su giocatori come Andrea Poggi, Giancarlo Filippini e un giovane Paolo Poggi e cresce costantemente fino al ritorno nella Serie B. Nel 1990/91, sotto la guida di Alberto Zaccheroni, il Venezia conquista la promozione in Serie B dopo 23 anni di assenza. Il 16 giugno 1991, nella partita di playoff per raggiungere il secondo posto utile per la promozione, il Venezia sconfigge il Como 2-1, con 7000 tifosi da Venezia e Mestre al seguito della squadra a Cesena.

Nel 1997/98, con l’allenatore Walter Novellino, Il Venezia conquista finalmente la promozione in Serie A dopo 31 anni di assenza. La promozione arriva in casa contro la Fidelis Andria il 7 giugno 1998. Con la promozione in Serie A, il direttore sportive Beppe Marotta si unisce al club, portando con sè la firma dell’attaccante Filippo Maniero dall’A.C. Milan. Ma fino alla prima metà della stagione, il Venezia si trova in fondo alla classifica con Maniero ancora a secco di goal. A gennaio, arriva un punto di svolta con l’arrivo del giovane fantasista Alvaro Recoba, in prestito dall’Inter. Maniero e Recoba formano un tandem fantastico, che mette insieme 23 goal nella seconda metà di stagione, Maniero 12 e Recoba 11, e contribuiscono a portare il Venezia fuori dalla zona retrocessione. Nella penultima giornata della stagione, Il Venezia necessitava di una vittoria contro l’Inter per mantenere la Serie A e Recoba realizza un gol e un assist nella vittoria per 3-1, permettendo al Venezia di completare la grande fuga dalla zona retrocessione.

Nella stagione 1999/00, l’allenatore Luciano Spalletti prende le redini della squadra, pur sapendo che sarebbe stata dura dopo la partenza di Recoba. Mentre da un lato procedeva spedita in Coppa Italia, eliminando Udinese e Fiorentina nel cammino verso le semifinali, dove alla fine venne battuta dalla Lazio, il Venezia non riusce invece a mantenere la stessa andatura in campionato. La squadra termina la stagione al 16esimo posto e retrocede in Serie B. La stagione seguente, arriva in laguna l’allenatore Cesare Prandelli, portando il Venezia ad un immediato ritorno in Serie A, raggiunto con la vittoria contro il Ravenna il 3 giugno 2001. Ma la permanenza in Serie A non sarebbe durata a lungo, visto che il Venezia retrocede per la seconda volta in Serie B in 3 anni. Nel luglio 2002, Zamparini cede il Venezia ed acquista il Palermo.

Riorganizzazione e Storia Recente
+

Nel 2004/05 Franco Dal Cin cede la società a Luigi Gallo ed il Venezia, anche dopo alcuni fatti extracalcistici, fallisce. Il Tribunale di Venezia, aggiudica il nuovo sodalizio al gruppo guidato da Lorenzo Marinese e gli arancioneroverdi volano in Serie C1. Marinese cede, nell’estate 2006, la presidenza ad Arrigo e Ugo Poletti e a Luigi Brugnaro e dopo aver perso la semifinale playoff contro il Pisa i fratelli Poletti faticano ad iscrivere la squadra al campionato; il Venezia si salva ai playout a Sesto San Giovanni ma a fine stagione arriva il fallimento. Con la spinta di istituzioni e popolo del calcio rinasce il Foot Ball Club Unione Venezia, rilevato nella stagione 2010/11 da Yuri Korablin che nel 2011/12 conquista la promozione in Lega Pro 2 e lo Scudetto Dilettanti vincendo 3-2 contro il Teramo. L'anno dopo il Venezia conquista la promozione in Prima Divisione contro il Monza grazie alla doppietta di Bocalon ed al gol di D'Appolonia. Nella stagione 2014/15 il Venezia delude ed a fine torneo Korablin lascia incarico di cedere il club. Ma nessuno si affaccia ed il club non si iscrive in Lega Pro.

Nel settembre 2015, un gruppo di investitori americani acquisisce il club dal fallimento. Dopo aver ottenuto la promozione in Serie C, il Venezia assume l'ex stella della nazionale italiana Filippo Inzaghi come allenatore. Nella prima stagione di Inzaghi con il club, il Venezia conquista la promozione in Serie B, tornando in seconda divisione per la prima volta in 12 anni, vincendo inoltre la Coppa Italia di Serie C. La stagione successiva, il Venezia arriva quinto in Serie B, il miglior piazzamento dalla stagione 2000/01, quella dell'ultima promozione in Serie A. Al termine del campionato Inzaghi partirà per accasarsi al Bologna.

Nel febbraio 2020, il proprietario del Venezia, Duncan Niederauer, riorganizza il club ed assume il ruolo di presidente. Il mese successivo, durante la stagione di Serie B 2019/20, il campionato viene sospeso a causa della pandemia di COVID-19, per poi riprendere a giugno. Il Venezia perde solo due delle ultime 10 partite, e batte il Perugia nell'ultima giornata conquistando così la salvezza in Serie B e finendo 11° in classifica, con cinque punti di vantaggio dai play-out. La stagione successiva, un intraprendente Venezia arriva quinto in Serie B, qualificandosi così per i playoff promozione. Nella prima sfida, il Venezia supera per 3-2 il Chievo ai supplementari in una partita drammatica giocata al Penzo. In semifinale, il Venezia supera il Lecce allo Stadio Penzo, 1-0, e poi resiste a Lecce conquistando un 1-1 che consente alla squadra di raggiungere la finale contro il Cittadella. Dopo aver vinto l'andata a Cittadella per 1-0, il Venezia sembrava la favorita per la promozione fino al momento in cui gli ospiti si sono trovati con un uomo in più in vantaggio di un gol. Ma in 10 uomini il Venezia ha combattuto valorosamente per tutto il secondo tempo, fino a quando, al 93', l'attaccante veneziano Riccardo Bocalon ha segnato il gol del pareggio che è valso il ritorno del Venezia in Serie A per la prima volta in 19 anni.